(Brani tratti da una ricerca curata da Paolo Predieri e Andrea Rimondi)
La lotta per
il riconoscimento dell’obiezione di coscienza al servizio militare a Bologna
Nel 1950 vi sono i primi due obiettori di coscienza di Bologna, poco dopo
l’obiezione di Pietro Pinna. Sono Mario Barbani ed Elevoine Santi, che vengono
condannati rispettivamente a 12 e 15 mesi di carcere militare, che scontano a
più riprese, andando anche in giro per l’Italia a tenere conferenze sull’ODC.
Scalpore fece l’obiezione di Barbani che il 23 giugno 1950, durante una parata
militare a Palermo, dove prestava servizio militare, uscì dalla fila gettando ai
piedi del generale Marras il suo armamento e parte della divisa.
Nel periodo fino al 1968 a Bologna non vi furono altri casi noti di ODC; in
città vi furono solo conferenze e convegni organizzati da Aldo Capitini sulla
nonviolenza e da Danilo Dolci sulle sue esperienze nonviolente per lo sviluppo
in Sicilia.
Con il 1968 la situazione cambia, con la nascita dei GNB (Gruppi Nonviolenti
Bolognesi), formati sia da persone singole sia da gruppi, che in modo
organizzato si muovono con l’obiettivo
del riconoscimento dell’ODC e contestando il ruolo dell’esercito. I GNB
avevano una componente ‘laica’ (libertari, anarchici, anarcosocialisti) e una
componente ‘religiosa’ (cattolici
provenienti da GS, FUCI, Congregazione Mariana, membri del Movimento
Internazionale per la Riconciliazione, evangelici valdesi e metodisti di via
Venezian, fra cui importante fu il contributo del pastore Valdo Benecchi). I GNB
costituiscono anche il “Circolo nonviolento di cultura popolare” con cui
promuovere iniziative sui temi antimilitaristi e sociali.
Nell’ottobre del 1968 un gruppo di studenti universitari della Congregazione
Mariana, laici formati dai Gesuiti bolognesi, partecipano a Bonn a un convegno
internazionale di giovani cattolici (con Alexander Langer, studente a Firenze,
che si occupava della traduzione dal e al tedesco) e presentano un loro
documento sulla importanza ed efficacia della nonviolenza. Lo stesso gruppo
inviò poi il documento a papa Paolo VI, chiedendo la elaborazione di una
enciclica sulla nonviolenza.
Il 30/9/1969, a seguito di una riunione nazionale sulla ODC, i GNB organizzarono
l’affissione in città di un volantino
(vedi allegato)
che riportava l’obiezione di coscienza del torinese Giovanni Pistoi. Tre
universitari (Andrea Accolti, Gianfranco Gamberini e Antonio Ghibellini, allievi
dei gesuiti) vengono successivamente denunciati e processati a Bologna il
16/6/1970 in Corte d’Assise (e il 2/2/1971 in Corte d’Assise d’appello) per
‘istigazione di militare a disobbedire alle leggi’ per l’affissione del
volantino in Università e anche nei pressi di alcune caserme.
In occasione del primo processo vi furono manifestazioni pubbliche di
nonviolenti nei pressi del tribunale e la stampa di un volantino e di un
manifesto con lo stesso testo
(vedi allegato) in cui molte realtà giovanili, religiose (fra cui il
vescovo di Ivrea Luigi Bettazzi, presidente nazionale di Pax Christi) e
politiche, esprimevano solidarietà e la necessità di un riconoscimento giuridico
della ODC.
I tre studenti verranno condannati ma amnistiati.
Il 4/11/1969 il francescano Alex Saltuari, membro del MIR, partecipa a una
manifestazione antimilitarista dei GNB, viene identificato, e un anno dopo viene
richiamato dal suo Ordine e riceve dal card. Poma, allora vescovo di Bologna, il
divieto anche solo di fermarsi a Bologna.
Il 20/3/1970 i GNB stampano e diffondono un volantino in cui segnalano l’arresto
il 27 febbraio dell’obiettore di coscienza Sergio Cremaschi, del Comitato
Pacifista Bergamasco, sostengono l’ODC e informano che già 70 giovani in Italia
sono in carcere perché si sono rifiutati di indossare la divisa militare
(volantino
allegato).
Il 3/11/1970 i GNB, in occasione del IV Novembre, organizzano un dibattito
pubblico sulle strutture militari, sul servizio di leva, sulla ODC, con il prof.
Giorgio Rochat, fra i massimi esperti di storia dell’Esercito italiano
(volantino allegato).
Il 19/3/1971 la cronaca bolognese del Resto del Carlino
(allegato articolo, con documentata scheda sulla ODC) informa della
condanna del primo obiettore di coscienza bolognese, Valerio Minnella, che, dopo
un periodo di servizio civile nel Belice, si era consegnato ai Carabinieri
durante una manifestazione a Bergamo ed era stato poi rinchiuso nel carcere di
Peschiera. Il Tribunale militare di Torino lo ha condannato a tre mesi di
reclusione nel carcere militare. Una manifestazione di solidarietà con Minnella
era stata organizzata in precedenza a Bologna dai GNB.
Il 2/6/1971, mentre a Bologna sfila una rilevante parata militare, i GNB insieme
a vari gruppi cattolici e alle organizzazioni giovanili MPL, PSIUP, FGSI, FGCI,
distribuirono un volantino comune
(vedi allegato)
contro il militarismo; 16 volantinatori vennero
fermati e 11 trattenuti in Questura.
Il 17/6/1971 Lorenzo Luciani, dei GNB, viene accusato di essere il responsabile
della stampa del manifesto ‘L’esercito è nemico dei lavoratori’ a firma
Movimento Antimilitarista Internazionale, diffuso in tutta Italia dai gruppi
antimilitaristi in occasione del 1° maggio 1971. Il manifesto è stato denunciato
per ‘vilipendio delle Forze Armate’.
Sempre i GNB dal 10 al 16 settembre 1971 organizzano nel sottopassaggio di via
Rizzoli una mostra informativa contro la cosiddetta ‘legge truffa per
l’obiezione di coscienza’ con un notevole successo di pubblico grazie alla
presenza del cantautore Franco Trincale.
(vedi volantino allegato)
In quei giorni i CC fanno irruzione in casa di uno degli animatori dei GNB,
Alessandro Secciani, gli sequestrano materiali antimilitaristi e lo portano in
Questura.
5/10/1971 Angelo Isola, dei GNB, che aveva scritto una lettera ad un obiettore
in carcere militare a Peschiera, dopo che la lettera era stata intercettata dal
carcere, viene denunciato per ‘istigazione di militare a disobbedire alle
leggi’.
Il 4/11/1971 i GNB insieme a organizzazioni cattoliche distribuiscono un
volantino in cui si ricorda che la guerra del 15-18 fu ‘una inutile strage’: 11
persone dei GNB (alcune anche non presenti al volantinaggio) vengono denunciate
per ‘vilipendio delle forze armate’. Nel maggio 1972 verranno prosciolti perché
il magistrato non rileva alcun reato nel testo del volantino.
(allegato articolo)
Nel novembre 1971 a Bologna nasce la pubblicazione ‘Se la patria chiama’,
mensile antimilitarista, nella cui redazione sono vari esponenti dei GNB (fra cui
Alessandro Secciani, Valerio Minnella, Angelo Isola). La pubblicazione ottiene
un buon successo, escono 20 numeri in 24 mesi, con 5000 copie vendute
regolarmente, di cui 1000 abbonamenti.
L’obiettivo principale dei GNB era il riconoscimento legale dell’ODC, in
collegamento con le lotte antimilitariste nazionali, attraverso il Movimento
Nonviolento di Perugia e il Movimento Antimilitarista Internazionale di Torino.
Alla fine del 1972, l’approvazione della legge 772 sulla ODC
(allegato
articolo) ha colto di sorpresa il movimento antimilitarista italiano
ed anche i GNB. Nel 1973 c’è un momento di ripensamento, i GNB spariscono, si
tira il fiato e si pensa a come organizzare il servizio civile per non lasciarlo
gestire al Ministero della Difesa. E’ chiaro che in galera non ci si va più e
che sono caduti certi obiettivi precedenti del ‘vecchio’ antimilitarismo.
I GNB a Bologna creano comunque un’area nuova di dibattito, uno spazio culturale
rivolto al cambiamento in positivo della società, e molti di coloro che vi erano
impegnati hanno continuato ad essere attivi nella società.